"Immortal" finalmente qualcosa di nuovo, anche se...

Ho finito di leggere "Immortal" di Alma Katsu (Longanesi). Ci ho messo un po' più del previsto (è stato un periodo complesso) ma ne è valsa la pena. Non male come primo romanzo per un'autrice. Di certo è uno dei libri più piacevoli che ho letto negli ultimi mesi. A dire il vero a suo favore ha soprattutto il fatto che non ci sia alcun tipo di "mostro" (anche se io amo i "mostri"!!!). Dimentichiamoci i vampiri, i licantropi, gli stregoni e chi più ne ha più ne metta. Qui si parla di immortalità bella e buona senza aggiungere fronzoli. E soprattutto senza troppe spiegazioni e lasciando perciò un minimo di dubbio che non guasta: questa immortalità da dove arriva? la "pozione" chi l'ha veramente inventata? sarà mai ripetibile? ...
Ma non voglio "rivelare" troppo perché se ancora non avete letto il libro per me dovete farlo!
Si parla sì di immortalità, ma soprattutto di amore (ovviamente), oltre che di un tempo passato ben descritto e che è davvero bello immaginare. Si passa con facilità dal presente al tempo in cui Lanny era ancora mortale, per poi tornare all'oggi e poi ancora allo ieri che fu... capitolo dopo capitolo, e il tutto con un ritmo che ti fa venire voglia di averne ancora di più, di scoprire e di capire, di sapere e di conoscere...
In queste pagine l'amore viene interpretato e raccontato in vari modi, e a mio parere è il lato più apprezzabile della scrittura della Katsu. C'è quello potente, assoluto, eterno "costi quel che costi" della protagonista Lanny per il bellissimo Jonathan, quello carnale di Jonathan stesso per qualsiasi grazioso essere femminile per cui valga la pena calarsi i pantaloni e che gli rivolga le attenzioni che lui brama con costanza, quello moderno e istintivo di Luke per Lanny, e poi quello torbido, sensuale, inconsueto, anche omosessuale, di Adair per i suoi eterni compagni e per la stessa Lanny.
Adair... lui sì che è un personaggio complesso e sovente davvero difficile. Bello ma inquietante, odioso ma affascinante, tanto che a volte non puoi fare a meno di fartelo piacere, anche se in realtà non è altro che un bastardo, e alla fine si rivelerà ancor più bastardo... ma sto dicendo troppo e le ragioni che fanno di Adair il personaggio che è dovete scoprirle da soli... riga dopo riga, pagina dopo pagina, fino alle ultime parole che concludono quest'opera: "E poi, ormai è fatta".
Chi è a dirlo? A cosa si riferisce?
Forse il finale è stato l'unico momento che mi ha lasciato un gusto amarognolo in bocca, ma a dire il vero non ho ben capito se è successo perché in realtà non volevo che finisse, oppure perché la fine stessa non la immaginavo così...
Comunque leggete il libro, sì, scommetto che poi mi darete ragione :-)

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