Eros e Thanatos: "vita" e "morte", l'ossigeno dell'urban fantasy

La rosa (simbolo di vita) insanguinata
Eros e Thanatos, più di qualsiasi altro mito o leggenda, incarnano a mio parere le pulsioni che spingono verso il genere fantasy (soprattutto urban, seguendo i miei personalissimi gusti). La "vita" e la "morte". Oppure più semplicemente "la vita oltre la morte" dove Eros e Thanatos si fondono arrivando ad un equilibrio regolato proprio dai due opposti. Per come la vedo io Eros e Thanatos non erano infatti davvero in contrasto. Gli opposti non sono realmente tali: non esiste alcuna reale separazione. Esistono invece opposti che si attraggono e altri che si respingono in una costante e perfetta armonia. Tutto si crea, niente si distrugge, e di nuovo tutto si trasforma...

Non sono la sola a sostenere che Freud, più d'ogni altro, ha saputo spiegare la dualità della mente umana in cui alloggiano Eros e Thanatos: l'istinto di vita e l'istinto di morte, le due forze che regolano le azioni dell'uomo (e che alignano dentro a quella sfera sconosciuta e occulta che egli definì come "l'Io e l'Es"). Proprio Freud e' stato il primo a teorizzare la grande scissione che ognuno di noi si trova a dover affrontare più e più volte nel corso della propria esistenza, la scelta tra il bene e il male, e l'enorme attrattiva che il male ha sull'uomo. Ciò che è proibito, ciò che è sbagliato, ha un fascino immenso, difficile da negare, a cui spesso è anche impossibile resistere. L'anima di ogni essere umano e' retta dall'equilibro che la forza del bene e quella del male raggiungono. I nostri molteplici comportamenti sono frutto delle varie scelte che l'uomo compie per affrontare una situazione piuttosto che un'altra. Perdi l'anima e perderai anche questo equilibrio. Questo succede a molte creature fantastiche. I vampiri per primi.

E' anche vero però che Eros e Thanatos non devono essere visti propriamente come "amore e morte" (come invece spesso vengono raffigurati), ma sarebbe auspicabile pensare e loro come alle divinità che rispecchiano gli impulsi creatori e distruttori che albergano nella mente umana. Scordatevi il paffuto angioletto con l'arco o la nera signora con la falce. Il primo è l'unione degli elementi che porta la Natura a dare frutti e benefici, il secondo è la tendenza alla disunione degli stessi elementi e ciò che questo comporta: spesso il caos, nella mitologia greca creato proprio da Eros.
Thanatos, rappresentato in epoche antiche come insensibile alle preghiere perché dal cuore di ferro e dalle viscere di bronzo, è il fratello gemello di Hypnos, dio del sonno, figlio della Notte e padre di Morpheus. Morpheus è il più potente degli Oneiroi - a cui si aggiungono Phobetor e Phantasos, tutti e tre figli di Hypsos -, colui che fa prendere forma al sogno. Phobetor, chiamato anche  Icelus, è il più spaventoso dei tre, egli compare nei sogni sotto forma di esseri aberranti, bestie orrende o mostri, e spesso viene descritto come la personificazione degli incubi. Il terzo fratello, Phantasos è forse la divinità da cui invece deriva il termine "fantasia", visto che era questo dio greco che permetteva agli uomini di far apparire con la mente ogni sorta di forma o oggetto. E anche qui ritorniamo a elementi cari al fantasy: la notte, l'inconscio, gli incubi, i mostri...

La mitologia greca era davvero affascinante. Diceva Lucrezio che "la morte della natura è divenuta la sua sostanza immortale". Ed eccoci alla "parolina magica". Molte "leggende" e parecchi soggetti dell'urban fantasy nascono quindi dalle antiche teorie mitologiche da cui hanno preso più di uno spunto.

C'era un epoca in cui gli Dei dell'Olimpo, potenti creature immortali, camminavano tranquillamente sulla terra, procreavano che era un piacere, si divertivano a mettere zizzania tra i poveri mortali e sovente erano causa di guerre sanguinarie e indicibili massacri.
La verità è che alcuni di loro, molto probabilmente, sono ancora tra noi...

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